LUNEDI siamo stati spettatori di uno splendido spettacolo teatrale, recitato dai nostri amici delle sezioni farfalle e orsetti.

Ed eccoci di nuovo qui con una nuova storia che ha come protagonisti due bambini molto speciali.
Partiamo dal primo, vi presento Arturo, suo papà si chiama Frankie e fa il panettiere; sua mamma si chiama Gina lavora in casa.

- Mi chiamo Arturo e vivo nel Regno, purtroppo sono nato con questo pentolino attaccato alla caviglia che non si può assolutamente togliere.
Si! Arturo è nato cosi! Ma è comunque un bambino gentile, aiuta sempre la sua mamma e il suo papà e come tutti i bambini ama tanto giocare ma quando va dagli altri bambini …
- Ciao posso giocare anch'io?
Antonio risponde – No! Spostati non vedi che stiamo facendo una partita?!

E Francesco – Ma vai via che con quel pentolino rischi di farci male.
E ancora, Angelina – Vai via cosi possiamo continuare la partita!
E infine Nicholas – Dai vattene!!
Allora Arturo va da altri suoi compagni che giocano al gioco dell'oca – Posso giocare anch'io?
Diana gli risponde – Assolutamente no! Quel pentolino non mi piace e quando ti muovi il rumore mi da fastidio.
A questo punto Arturo scoppia in lacrime e se ne va; è triste, nessuno gioca con lui, è arrabbiato … vorrebbe strapparsi quel maledetto pentolino.
Ma mentre piange e si dispera sente una musica celestiale provenire dalla casa accanto. Decide di andare a vedere chi sta suonando una melodia così dolce da arrivargli dritta al cuore. Ed ecco che
scopriamo l'altro protagonista della storia; quando Arturo si affaccia per vedere chi è, vede un bambino proprio come lui che suona il pianoforte. Quel bambino è W.A. Mozart, il figlio del grande
musicista del regno Leopoldo – Bravo Wolfango continua a studiare cosi! E della dolce Annamaria

– Tesoro vuoi un po' di the?
Wolfango ha anche una sorella maggiore Nannerl, che suona anche lei ma non il pianoforte, suona il violino.
-Wolfango suoniamo insieme?-
Arturo non ha mai visto quel bambino ne a scuola ne al parco, non l'ha mai visto o forse non l'ha mai notato.
Affascinato dalla sua bravura, Arturo decide che assolutamente deve conoscere quel bambino.
Così da questo momento in poi comincia a seguirlo e si rende conto che Wolfango è sempre da solo;
passa, praticamente, tutto il suo tempo libero a scrivere musica e a suonare; non gioca con gli altri bambini, la sua testa è nelle note, sembra che viva in un mondo tutto suo.
Finalmente giunge la primavera e Wolfango decide di andare a suonare nel giardino vicino casa sua. Arturo senza farsi vedere, lo segue da lontano sperando di sentirlo suonare.
Cosi, Wolfango si siede nel prato e inizia a suonare; Arturo poco distante da lui, si nasconde dietro ad un albero e chiude gli occhi lasciandosi trasportare dalla musica e senza rendersi conto tiene il
ritmo con il pentolino.

- Ma chi fa questo suono? Dice Wolfango e guardandosi intorno vede Arturo che gli dice - Scusami non volevo disturbarti! Sei bravissimo a suonare! Come ti chiami?
- Io mi chiamo Wolfango Amedeo Mozart, anche tu sei bravo a suonare! Come ti chiami? - Bravo io? Mi prendi in giro? Comunque io mi chiamo Arturo.
- Piacere! Mi piace il suono che stavi facendo. Ti va se riproviamo insieme?
Arturo non crede che stia succedendo davvero! Un bambino, quel bambino così speciale gli ha detto che ama il suono del suo tanto odiato pentolino. I due parlano, ridono e suonano insieme;
immaginate la scena in quel giardino, col sole tiepido e l'aria fresca della primavera, nasce un'amicizia che crescerà e diventerà sempre più grande ed importante.
Arturo sente che il suo cuore è colmo di gioia ma anche Wolfango è molto felice di poter condividere con qualcuno la sua grande passione per la musica.
Da questo giorno in poi i due bambini diventano inseparabili e gli altri bambini li notano vedendoli sempre tanto felici e complici.
Si, l'amicizia arriva così quando meno te lo aspetti... è un dono, un grande dono.
L'amico vede tutte le cose belle che ci sono in te … non si ferma all'apparenza.
L'amico ti guarda dentro.
All'amico non interessa se hai i capelli neri o biondi ... se sei alto o basso ... se sei brutto o bello ... se sei bianco o nero … se sei bravo o bischero.
L'amico sa guardare il tuo cuore e se hai un pentolino attaccato al piede non lo vede come un impedimento, ma come una risorsa, se hai una passione l'amico la sente con te e non ti fa mai
sentire solo.